Il cinema riesce ogni giorno a mostrarci le mille sfaccettature della vita quotidiana, con storie incredibili ed emozioni sempre uniche e speciali. Al catalogo Netflix si aggiunge ora un film capolavoro, con protagonista il mitico Toni Servillo. Una storia unica, che unisce la verità a situazioni emozionanti ed al tempo stesso divertenti.
Il film "Qui Rido Io" è un film del 2021 diretto da Mario Martone, che racconta la storia di Eduardo Scarpetta, un famoso attore e commediografo napoletano vissuto tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo. Scarpetta è interpretato proprio da Toni Servillo. Parliamo di un personaggio iconico, considerato uno dei più importanti esponenti del teatro napoletano. Il film si concentra però su un momento cruciale della sua vita, ossia quando viene citato in giudizio per plagio da Gabriele D'Annunzio a causa della sua parodia di una delle opere del celebre poeta. Questo evento scatena una riflessione più ampia sulla libertà artistica, e sull'importanza della comicità nella cultura italiana del tempo. Una storia che è un vero e proprio classico, un po' come la pasta al pomodoro.
Toni Servillo in "Qui Rido Io": ecco di cosa parla
"Qui rido io" è dunque un film che racconta la vita di Eduardo Scarpetta, celebre commediografo napoletano. L'obiettivo della produzione, è quello di concentrarsi su un episodio cruciale della vita di Eduardo, e cioè la causa per plagio intentata da Gabriele D'Annunzio contro di lui. Tutta la storia non fa altro dunque che esplorare il conflitto tra la libertà creativa e i limiti della parodia, mettendo in luce le tensioni artistiche e legali dell'epoca che ancora oggi popolano la vita degli artisti di satira e commedia. Al tempo stesso, comunque, il film va a snocciolare anche la complessa vita privata di Scarpetta, attraverso il suo rapporto con i figli e la sua dedizione totale al teatro.
Di seguito il trailer.
L'episodio centrale del film (che darà i natali alla vicenda) è la decisione di Eduardo Scarpetta di creare una parodia dell'opera teatrale "La figlia di Iorio" di Gabriele D'Annunzio, intitolata "Il figlio di Iorio". Scarpetta, noto per le sue opere comiche e satiriche, decide di prendere in giro l'opera simbolista e tragica di D'Annunzio, portandola sul palcoscenico in una chiave comica. Questo atto di audacia artistica mette in evidenza la sua visione irriverente del teatro, e la sua convinzione che la commedia debba essere una forma di espressione libera e accessibile.
Questa decisione, tuttavia, porta ad un piccolo fraintendimento tra Scarpetta e D'Annunzio, che sfocia poi in una questione giudiziaria che cambierà per sempre la vita di Scarpetta. Si tratta di una pellicola davvero molto particolare, che approfondisce la vita di un "Artista dimenticato" e del suo rapporto con il Vate, uno dei poeti più grandi che la letteratura Italiana abbia mai avuto modo di apprezzare.