Un ragazzo ha documentato la sua ricerca di lavoro sui social. A suo dire, a fronte di 1623 aziende contattate a cui ha inviato il Curriculum, solo una gli ha fatto un'offerta vera e propria.
Un giovane statunitense ha fatto parlare di sé per un video in cui documenta la sua ricerca di lavoro, a dir poco difficoltosa. "Se stai cercando un lavoro in questo momento e ti senti scoraggiato, sappi che io ho mandato il Curriculum a 1623 aziende diverse prima di ricevere un'offerta", inizia così il video del content creator Sean Lans. Dopo snocciola altri numeri: "Di queste 1623, 795 mi hanno risposto dicendo di non cercare personale nella mia posizione. 61 mi hanno offerto un colloquio, 60 delle quali mi hanno rifiutato dopo un colloquio o un qualcosa del genere". E ancora: "In totale ho sostenuto 112 colloqui. Se volessimo ipotizzare che ognuno dura mezz'ora, sono 56 ore totali. Molti sono durati decisamente di più...".
Sean precisa che si è candidato esclusivamente presso grosse aziende e per un contratto a tempo pieno, insomma quello che gli americani chiamano "corporate job". "Questa è la terza volta che lavoro in una grande azienda. In passato, quando cercavo lavoro, non mi è mai capitato di contattarne 1623 diverse". Un'esperienza non facile, ma il giovane incoraggia tutti a non arrendersi, prendendo lui come esempio. "Se anche tu ricevi continui rifiuti e senti che questa ricerca di lavoro non finirà mai, usa questo video come motivazione. Abbassa la testa, lavora, impegnati, manda curriculum e prima o poi vedrai i risultati", è l'appello motivazionale a chi guarda il suo video.
Si candida per 1623 aziende, solo una gli offre il lavoro
Sean, dopo 1623 candidature di cui oltre la metà ignorate, quasi 800 "No, grazie", 112 colloqui non seguiti da un'offerta di lavoro, è riuscito a firmare un contratto vero e proprio. Malgrado, in fin dei conti, ce l'abbia fatta, il suo racconto non è sembrato "motivazionale" ad alcuni commentatori. "Vuoi motivarci? Io mi sento peggio di prima dopo aver visto questo video", è il parere di un utente. Non può mancare l'anticonformista, che lo accusa di essere diventato "uno dei tanti" con un lavoro d'ufficio 9-5 e che alimenta il sistema capitalistico. "Ok, sono diventato un numero come tanti altri. Dite che mettere la testa sotto e impegnarsi vuol dire essere schiavi. Ok, ora ditemi anche un'altra cosa: qual è l'alternativa?".
"Capisco che non dovrebbe essere così complicato trovare un lavoro. Confermo: il mondo del lavoro negli Stati Uniti oggi è un disastro. Ma come avrei trovato uno stipendio se non avessi fatto così?". Negli Stati Uniti, a detta degli analisti, il mondo del lavoro è in una fase complessa per una serie di motivi. Ricordate 'The Great Resignation', ovvero l'ondata di dimissioni volontarie dopo la fine della restrizione anti-Covid? All'epoca, tornarono disponibili decine di migliaia di posti di lavoro, che le aziende provvedettero subito a riempire. L'avvento dell'Intelligenza Artificiale ha convinto molte aziende americane a licenziare personale in esubero, soprattutto per mansioni ripetitive. Sempre tramite IA, creare un Curriculum "perfetto" è diventato più semplice e la concorrenza è aumentata. Inviare 1600 curriculum per trovare un lavoro è la "nuova normalità"? Speriamo di no.