Mette una fetta di pizza a riscaldare nel microonde, poi è costretta a chiamare i pompieri: cos'è successo

Una ragazza residente in Australia è stata (senza volerlo) la protagonista di un episodio clamoroso. La giovane ha messo una fetta di pizza nel microonde e, pochi minuti dopo, è stata costretta a chiamare i pompieri. Ecco cosa è successo.

Il microonde è un elettrodomestico irrinunciabile per milioni di italiani. D'altronde, nel giro di pochi secondi, rende caldo un piatto freddo lasciato in frigorifero per diverse ore. Molti lo apprezzano perché permette di non sporcare padelle e di ottenere lo stesso risultato in meno tempo. Esistono degli oggetti che non andrebbero messi per alcun motivo all'interno di questo elettrodomestico. Come molti sanno, è sbagliatissimo inserirvi qualsiasi oggetto in metallo, così come carta stagnola o alluminio, ma è preferibile evitare anche carta e cartone. Passando ai materiali organici, meglio non inserirvi: uova, uva, frutta e verdura con la buccia, in particolar modo spinaci e alimenti a foglia verde.

Pochi giorni fa Natalia Álvarez, ragazza spagnola residente a Sydney in Australia, ha scoperto che non bisogna "esagerare" con i tempi di riscaldamento di una fetta di pizza. La giovane, nel post, spiega che domenica scorsa era andata a lavorare come volontaria per un festival di cani. "Ho difficoltà a pagare l'affitto e devo accettare lavori su lavori. Non pensavo che esistesse una città più cara di Madrid, invece Sydney lo è". Arrivata a casa in tarda serata e non avendo nulla da cucinare, la ragazza ha preso un pezzo di pizza che aveva in frigo da "80 giorni" (sic) e lo ha messo nel microonde. "Ho impostato il timer a 8 minuti, pensavo fosse il tempo ideale". Spoiler: non lo era.

Mette un pezzo di pizza nel microonde ed è costretta a chiamare i pompieri

Passati 5 o 6 minuti a temperature estremamente alte, la pizza (come prevedibile) è andata prossima alla carbonizzazione. A quel punto, del fumo ha cominciato ad uscire dal fornetto, finendo nei rilevatori di fumo della cucina, che hanno iniziato a suonare. Per le leggi australiane, quando un rilevatore di fumo di un appartamento inizia a suonare, l'intero condominio è costretto all'evacuazione. "C'era chi studiava per un esame, chi faceva la doccia, chi riposava... ho costretto tutti ad uscire", racconta la ragazza. A quel punto, sono arrivati i pompieri di Sydney, che hanno scoperto che il problema, per fortuna, era di entità lievissima: solo un pezzo di pizza prossimo alla carbonizzazione, che ha fatto scattare gli allarmi.

La pizza dopo 5 o 6 minuti in microonde era così. Credits: Natalia_WHO - x.com
La pizza dopo 5 o 6 minuti in microonde era così. Credits: Natalia_WHO - x.com

Il giorno seguente, l'amministratore di condominio ha osservato le telecamere di sicurezza e visto che la "colpevole" era una ragazza con una maglietta con la bandiera LGBT, dunque Natalia. Per questo motivo, sarà lei a pagare l'intervento ai pompieri: l'equivalente in dollari australiani di 1.500€. "Bene, devo pagare. Non posso fare altro. Mi arriverà la fattura nelle prossime settimane. Per venire in Australia ho speso quasi tutti i miei risparmi e non so come pagare 1.500€". Per questo approfitando della viralità del suo tweet, ha avviato una raccolta fondi, che al momento (mattina del 28 agosto) è a quota 400€. Il tutto per aver impostato 8 minuti come tempo necessario a riscaldare una fettina di pizza. Qui il post originale su Twitter/X, con tutti gli aggiornamenti:

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